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  • Mattina seguente

    Mi svegliai tutto dolori. Sentivo un ticchettio d’acqua in lontananza. Legato ad una sedia e completamente bendato, ripensai a Jasmin e alla donna della stanza numero 13 che incontrai per la prima volta al chioschetto. Un rumore d’auto in lontananza. Più di un auto stava avvicinandosi. Entrarono diversi uomini, mi tolsero la benda. Tutti con il viso coperto. Mi fecero vedere una foto. In una lingua che non riconobbi, mi chiesero qualcosa. Riuscii a dire “да”. Un russo, dissero nella loro lingua. Mi slegarono e mi rilasciarono in un tratto di campagna. Percorsi ciramca 7 km a piedi. Raggiunto un paesino chiamai un taxi. Portami a casa gli dissi. Salii e mi gettai sul letto sfinito. Non volevo pensare più a niente.

  • Rapimento in hotel

    Mi incamminai verso la stanza numero 13. Era la 13 o la 16? La 13 era leggermente socchiusa, entrai senza pensarci due volte. La stanza era completamente vuota. Notai un rossetto sul mobiluccio ed un paio di riviste per terra. Il letto era tutto in ordine. Andai in bagno, la porta era aperta. Pensai di farmi una doccia. Probabilmente sta per arrivare pensai, quando notai sullo specchio una frase. ” Dv ttt amo__”. Cosa poteva significare, un messaggio in codice? Con la testa leggermente confusa me ne andai di corsa. Arrivato davanti la porta fui afferrato da due uomini. Mi legarono su una sedia e se ne andarono. La mattina seguente sentii dei passi vicino la porta, una chiacchierata in lingua armena. Entrarono, mi presero, mi bendarono. Riuscivo comunque a vedere. Uscimmo dal retro dell’hotel. Pensai a Jasmin sola nella nostra stanza. Avrei fatto meglio a rimanere lì. Un rombo di auto e tanti tanti chilometri. Solo una sosta. Svuotai tutta la vescica. Di nuovo in viaggio. Silenzio in auto. Riuscivo a vedere ma non capivo più niente. Probabilmente l’iniezione della sera prima stava cominciando a fare effetto.

  • Notte in Hotel

    Arrivai a casa, feci una doccia veloce, mangiai un po’ di mandorle, presi l’unica giacca che possedevo, la indossai e scesi velocemente. Erano quasi le 20:00 e mi trovavo dall’altro lato della città. Arrivai comunque in tempo. Alla reception notai una donna elegante, probabilmente una danese, capelli biondo cenere. Stavo per incamminarmi quando mi sorpassa una donna con un vestito da urlo. Era l’amica di Jasmin. Si voltò e mi rivolse due parole : ” Non pensavo saresti venuto “. Mi fece gesto con la mano di seguirla. Stanza numero 11 gridò la donna alla reception. In ascensore, tre minuti, un’eternità. Aprì la porta, gettò la borsa sul mobiluccio e si diresse in bagno. Uscii nel balcone per prendere un po’ d’aria. Ero ansioso. Stavo per tradire Jasmin. Ritorno in stanza, decisi di andarmene. Scendo dalle scale, arrivato alla reception notai la diva prendere le chiavi di una stanza. Mi appoggia la mano sulla spalla e mi sussurra all’orecchio: ” stanza numero 13″. Mi voltai e vidi l’amica di Jasmin intenta a cercarmi. Andai da lei e con un sorriso malizioso le dissi : ” Paura? ” Lei sorrise e ritornammo in stanza. Mi afferrò e mi baciò, dicendomi : ” non lo fare mai più! ” Si addormento stanca. Delicatamente le tolsi la mano dal mio petto, mi alzai silenziosamente. Feci una doccia e mi diressi alla stanza numero 13.

  • Donna ricca, uomo povero

    Jasmin. Mi innamorai di quella donna dalle labbra carnose e sensuali. Lungo il tragitto verso casa ripensai a lei ma anche alla sua amica, una donna ricca. Ero triste perché non la tradii in quella occasione. Percorrendo la strada verso casa notai un chioschetto, decisi di prendere un caffè. Come al solito rimasi incantato. Una donna dietro al bancone, una diva. Decisi di prendere un succo pera per rimanere lì più a lungo. Con lo sguardo ammaliante mi chiese : ” Cosa desidera? “, Risposi : ” Un succo pera, grazie”. Lo versò con disinvoltura su di un bicchiere di vetro facendomi un sorriso. Pensavo a Jasmin, all’amica della quale non conoscevo neanche il nome, e adesso avevo davanti a me una diva. Mi squilla il telefono adagiato sul bancone, un numero sconosciuto. Risposi e per errore attivai il vivavoce. ” Ti aspetto stasera al Californian hotel alle 20:30 ” e chiuse la chiamata. L’amica di Jasmin. Le ipotesi erano due. Jasmin mi stava provando con la sua amica oppure l’amica non era poi così tanto amica. La diva mi guardò stavolta con occhi diversi. Pulendo il bancone mi sfiorò la mano. Mi chiese scusa con un sorriso. Tre donne eccezionali tutte attratte da me in un solo giorno. Mi sentivo George Clooney ma senza un soldo in tasca. Dovevo andare a quell’incontro non sapendo cosa indossare, avevo solo una giacca ed un jeans. Mi ero trasferito da poco in quel paese, senza un lavoro ne la possibilità di trovarne uno in fretta. Salutai la diva e lei mi rispose : ” Buon divertimento stasera “.

  • Giornata indimenticabile

    Rimasi perplesso. Se ne andò dicendomi ti amo. Immerso nelle mie riflessioni mi appoggiai al telaio della porta che collegava la stanza da letto alla cucina. Sentivo ancora il suo profumo quando ad un tratto notai una notifica sul cellulare adagiato sul tavolo dove c’erano ancora i resti della colazione. Presi il cellulare con le idee ancora confuse quando udii il campanello di casa. Chi poteva mai essere? Mi trovavo in una casa di una donna ed ancora svestito. Fui preso dal panico. Stavo per andare ad aprire quando sentii un rumore di chiavi. Qualcuno stava aprendo la porta. Presi i jeans, lì indossai velocemente e appena mi voltai vidi una donna dall’aspetto incantevole, occhi azzurri tendenti al verde, con un vestito alla moda. Neanche mi calcolò, aprì il frigo, prese un succo di mirtilli, se ne versò un bicchiere e mi disse: ” Sei il nuovo compagno di Jasmin? facendomi cenno con la mano, cercando di capire se volessi anch’io un po’.

    Non sapendo cosa rispondere rimasi ad osservarla. Posò il succo sul tavolo, si tolse la giacca, la adagiò su di una sedia e si incamminò verso di me. Mi baciò ed io mi ritrassi facendo uso di tutta la forza di volontà che avevo in corpo. Rimase stupita. Si voltò, prese il succo, iniziò a bere e a voce alta commentò : ” Jasmin, questa volta hai trovato l’uomo giusto, onesto, affascinante and so on “. Facendomi capire che avessi tante qualità. Ci stava provando? Prese la giacca, salutandomi con un cenno di mano se ne andò.

    Ma quanto sono stupido? Un occasione del genere, una donna di Hollywood! . Presi la polo blue, indossai le scarpe e uscii di casa. Arrivato all’angolo della strada vidi la donna hollywoodiana sfrecciare in una Lamborghini. Squillò il telefono, era Jasmin. Risposi velocemente. La conversazione fu breve. Mi disse: ” Sei andato con la mia migliore amica, non ti voglio più vedere” e chiuse la chiamata. Capii che la donna è si la cura ad ogni male ma non bisogna mai esagerare con le dosi. Più donne nella propria vita possono portare a forme stress non indifferenti. Non feci niente con quella donna ma stavo male al pensiero di essere stato giudicato male.

  • Tramonto indimenticabile

    Ricordo ancora quel giorno. Una calda sera d’estate. Una donna, una donna bionda, occhi verdi, intenta a fissare il sole che stava per tramontare. Non si accorse di me. Lei fissava il sole ed io fissavo lei. Non riuscivo a distogliere lo sguardo. Ad un tratto si voltò come per magia, mi vide e ritorno a fissare il sole. Per un attimo mi sentii a disagio. Un vento di scirocco ma a tratti di tramontana le sollevava i capelli. Mi presi di coraggio, mi avvicinai a lei, la presi per i fianchi e la strinsi a me. Lei non si voltò neanche, rimase impassibile, decisi allora di appoggiare la mia testa alla sua. Una donna sicura di sé, bella e forte ma a tratti fragile. Rimanemmo ad osservare il tramonto. Non sapevo come staccarmi da lei e passarla liscia, il sole stava per tramontare ed io iniziai a sudare freddo. Quando le uscì una lacrima di gioia mi tranquillizai, mi staccai da lei. Stavo per andarmene quando lei mi raggiunse velocemente, mi afferrò la mano e mi baciò. Un bacio intramontabile di un tramonto d’estate.

  • Alba meravigliosa

    Mi svegliai e vidi la mia donna anche se per una sola notte davanti la finestra intenta a guardare l’alba. La luce filtrava attraverso la tenda raggiungendo il mio viso. Riuscivo comunque a vedere quel magnifico corpicino di una donna ancora giovane sui 35 anni con i capelli mossi che coprivano gran parte della schiena. Mi alzai silenziosamente la raggiunsi alla finestra,la abbracciai e per un attimo ebbi la sensazione che ci fossimo noi soltanto al mondo. Non fu lei ad alzarsi per prima. Mi alzai, preparai la colazione e mi rimisi sdraiato al suo fianco e mi riaddormentai. Lei capii subito che aveva l’uomo della sua vita proprio accanto a lei che la stringeva forte ma capì anche che lui non era innamorato di lei, si staccò e andò in cucina, vide la colazione sul tavolo e la sua espressione sul volto cambiò, un sorriso smagliante che diceva ” ce l’ho fatta! L’ho conquistato, è mio! ” Si voltò, mi vide appoggiato sul telaio della porta, mi raggiunse con un passo svelto, mi abbraccio e mi baciò. Stavamo per ricominciare quello che lasciammo addormentandoci, quando le dissi : ” prima facciamo colazione e poi continuiamo ” con un sorriso per metà spiritoso, per metà malizioso. Lei si mise a ridere perché stavo quasi per svenire dalla stanchezza, quando le squillò il telefono , vide che erano quasi le 8:00, si mise la sua camicetta bianca e i suoi jeans stretti e scappò dicendomi ” Ti amo “. Capii che avevo trovato la cura di ogni mio male

  • Viaggiando con la mente

    Ricordo ancora quella notte intensa trascorsa con la vietnamita, il suo odore, i suoi discorsi, i suoi desideri, le sue passioni. Si parla di amore puro che cura ogni male. Ieri incontrai una donna, per certi versi simile alla vietnamita ma con un desiderio diverso, un amore selvaggio. La donna in questione riesce comunque a sollevare il mio umore, una donna dal fascino irresistibile, dai capelli mossi castano scuro, gli occhi scuri, carnagione olivastra, labbra sensuali, che aspetta il momento opportuno per invitarmi a cena. La mia timidezza di certo non aiuta ma sono sicuro che nel giro di qualche minuto passerà. Sarà una notte di quelle mai viste non come quelle che avvengono nei sogni, avrò bisogno di tanta energia ma se è utile come cura, questa energia da spendere ne farà recuperare almeno il triplo. Mi risveglierò con un’altra identità con lei accanto in una giornata possibilmente afosa, entrambi esausti con nemmeno la forza di alzarci per prenderci un caffè, con la voglia di ricominciare tutto daccapo, si innamorerà e mi chiederà di rivederci. Chi riuscirà tra noi due ad alzarsi per prima? Lo scoprite nell’articolo successivo.

  • Sogno primaverile

    Una notte sognai un’altra donna. Una donna del Vietnam, la amai per tutta la notte. Una donna affascinante, sensuale e con un grande cuore. Mi svegliai dopo aver fatto l’amore con lei, mi accorsi che era un sogno, un sogno dentro un altro sogno. Un sogno realistico più di tutti gli altri sogni. Capii che anche questa donna qui riuscì a risollevare il mio stato emotivo. La cura per caso è una cura che tratta proprio di questo. La donna nella vita di un uomo, se c’è l’amore riesce miracolosamente a ripristinare l’organismo ma non soltanto nella vita reale ma anche sognandola all’interno di un sogno viene raggiungiunto lo stesso risultato.

  • Cura sognando

    Iniziai a frequentare quella donna , quella fantastica donna nei miei sogni. Procedeva tutto bene, andavo a letto immaginandola con quei capelli lisci volanti e con quello sguardo da furbetta e così mi addormentavo felice. Stava ritornando la voglia di vivere la vita a pieno. La mattina mi svegliavo e me la ritrovavo accanto sempre nei miei sogni ma ad occhi aperti. Mi alzavo con una carica esplosiva, riuscivo ad affrontare la giornata e tutto sembrava così semplice.

    C’era la voglia di andarla a trovare dove la vidi la prima volta con il suo bel vestito mentre si spostava da una parte all’altra come una gazzella ma poi ritornavo alla realtà. Può mai una donna così affascinante, piena di vita, con quegli occhi neri profondi, invaghirsi di uno come me quasi in fin di vita, con un viso spento e stanco? La pseudo malattia stava comunque migliorando anche se lentamente pensando quella donna che iniziai a chiamare Jijimpina , non riuscii neanche a chiederle quale fosse il suo nome, rimasi folgorato.

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